Il governo Meloni ha varato il decreto Caivano a seguito di diversi episodi di stupri di gruppo che hanno coinvolto minorenni sia tra le vittime che tra i criminali. Il provvedimento del Governo punta all’incremento delle pene nei confronti dei minori e sembra tenere in poca considerazione l’aspetto culturale ed educativo delle nuove generazioni. Sullo sfondo ci sono infatti i tre anni di restrizioni a cui sono stati costretti i più giovani, unite all’utilizzo sempre più diffuso degli strumenti digitali. Ne parliamo con la psicologa Patrizia Scanu e con Pietro Ratto, docente e filosofo.